Match Point

Siamo al match point!

Acero e Pesciolina si conoscevano da pochi mesi. Poteva sembrare una serata come tante. Dieci giorni prima, Pesciolina aveva dichiarato ad Acero di amarlo. Era ricambiata, ovviamente. Erano soliti scriversi, per alcuni minuti, prima di andare a letto .In quel dopo cena, Pesciolina comunica ad Acero di essere stanca, e di andare a nanna. La mattina seguente, complice un ritardo prolungato sull’orario del consueto saluto di buongiorno, Acero scopre che, prima di fare la nanna, sono successe altre cose. Si parla di quelle cose che distruggono un innamorato, lo trafiggono nel profondo, lo squarciano dentro.

Con molta franchezza, Pesciolina riferisce ad Acero che la situazione è quella. Se dovesse essere messa davanti ad una scelta, che lei preferirebbe non dover compiere, la loro storia finirebbe. Acero avrebbe dovuto “imparare” a convivere con quella condizione.

Dal canto suo, Acero, seppur sanguinante, non ha avuto dubbi. Non l’avrebbe fatta scegliere. Avrebbe provato, si sarebbe impegnato, avrebbe accettato di soffrire. Sofferenza che sarebbe riaffiorata ogni sera, ogni volta che Pesciolina fosse rimasta sola, non con lui, ma con la persona con cui si trovava quella maledetta sera.

Sono trascorsi più di due anni. Dopo aver più volte espresso il desiderio di imparare a giocare a tennis, Pesciolina riferisce ad Acero di aver accantonato l’idea. Il giorno dopo che si sono incontrati, arriva un nuovo annuncio: prenderà la sua prima lezione di tennis, lunedi mattina dopo le 9, quando i circoli sono praticamente deserti. Con chi? Con un amico che non fa il maestro di professione, classificato N.C. (praticamente la classifica di chi non vince una partita all’anno), di cui non sa se sia in possesso del patentino, e che, sicuramente, non lo fa per soldi.

La reazione di Acero è immediata. Pur parlando spesso di tennis, Pesciolina non ha mai accostato il nome di questo amico a quello sport. Lei, che normalmente prende informazioni anche per acquistare una biro, non si è minimamente informata sulle qualifiche di questo personaggio. Insomma, ad Acero, questa idea non piace per nulla, anzi lo fa soffrire di gelosia e fastidio per le modalità con cui si è concretizzata.

In due anni e mezzo, Pesciolina non ha mai rinunciato ad un caffè con amici, ad un pranzo, ad una uscita con altre persone, pur sapendo che Acero era infastidito. Questa volta Acero si impunta. Non vuole impedire a Pesciolina di provare a giocare a tennis. Non vuole che lei prenda quella specifica “lezione” con quella specifica persona. Le sue ragioni possono essere discutibili. Acero ritiene di avere il diritto, dopo oltre due anni, di mettere Pesciolina davanti ad una scelta. O lui, o la lezione di tennis. Pensare che domani lui starà soffrendo davanti ai suoi colleghi e ad eventuali clienti, mentre lei saluterà allegramente e affettuosamente il suo “maestro!?”, lo sta uccidendo dentro

Queste sono le motivazioni per cui la mia storia sta terminando. Siamo al match point: manca un soffio e, almeno uno, perderà Forse tutti e due.

La crescita personale

La nostra storia è un fulgido esempio di crescita personale.

Ogni volta che io e Acero ci rivediamo, l’asticella si alza (ps: non è una battuta a doppio senso!) e noi, come coppia, ci eleviamo ad un grado superiore di benessere e stupore.

Ed accade, spontaneamente e senza alcuno sforzo, proprio quello che viene perseguito dai percorsi di miglioramento personale, attraverso esercizi pratiche, riflessioni teoriche e tanto impegno.

Ieri Pesciolina ed Acero si sono finalmente incontrati dopo ben due mesi di distacco forzato.

Ebbene, ogni singolo istante del tempo passato insieme è stato fluido, pieno di emozione, arricchente, meraviglioso.

E’ stato quasi perfetto, e dico “quasi” perché si può ritenere, con ragionevole probabilità, che la prossima volta io e te, caro Acero, arriveremo ancora più vicini al concetto di perfezione. Miglioreremo. Perché questo fa la nostra storia: si sviluppa ed evolve nel nome dell’Amore.

La sua crescita personale è lampante ai nostri occhi e, ancora di più, ai nostri cuori.

Noi come coppia miglioriamo, e quando crediamo di essere arrivati ad un punto davvero alto, ecco che la volta successiva ci ritroviamo a vivere una passione di corpi ed una comunione di anime ancora più intense, tanto da renderci stupefatti, incantati e commossi.

I polpastrelli delle mie dita che sfiorano la tua pelle nuda.

I nostri respiri a pochi centimetri di distanza.

Il mio orecchio che sente il battito del tuo cuore dal tuo petto.

Le tue mani, che mi sembrano sempre così grandi!

I nostri sorrisi e la gioia di stare insieme.

E le lacrime che vorrebbero sgorgare dai miei occhi, perché il sentimento è tanto forte e lo struggimento nel pensare che quelle poche ore insieme dovranno bastarci per tanto tempo, provoca una morsa allo stomaco e il desiderio di piangere.

Ma va bene così: sono felice di essere innamorata di Acero e, soprattutto, di poterlo amare.

Se la crescita personale è quella che stiamo vivendo io e te ogni giorno, beh, caro Acero, tu sei un meraviglioso mental coach!…

Compleanno!

In questi giorni estivi arriva il compleanno di Pesciolina…cioè, il MIO compleanno!

Da qualche tempo mi rintrona in testa la famosa canzone di Mariah Carey “All I want for Christmas is you”. A prima vista, al netto dei tormentoni (a proposito…ma esistono ancora?!) è evidente che, nella calda estate italiana, non c’entra molto un brano che evoca le festività natalizie e scenari invernali…Sì, lo so, ma è il messaggio che conta.

Messaggio che, nel mio caso, è il seguente: tutto quello che vorrei per il mio compleanno è…Acero!

Lo posso cantare sulle note della canzone della Carey, lo posso scrivere su questo blog; posso dirlo dire in videochiamata; potrei pubblicarlo su un cartellone lungo l’autostrada che connette me ed Acero, e farci un post su instagram o un video su youtube…il concetto è, e resta, sempre quello: vorrei che il mio regalo di compleanno fosse lui!

Tutto quello che voglio per il mio compleanno, sei tu Acero!

Con amore,

tua Pesciolina

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Sei entrata

Alla fine sei entrata nel mio mondo. Finalmente ce l’abbiamo fatta!

In un certo senso, sei entrata nella mia mente ancor prima che tu sapessi chi sono. Come è possibile? Quando ho iniziato a leggere quello che scrivevi, briciole di te hanno fatto breccia, sono progressivamente penetrate nei miei pensieri. Hanno destato il mio interesse fino a quando mi sono deciso a testare il terreno: sarei riuscito a dialogare direttamente con te? Sarei stato capace di farti sorridere e stare bene?

Evìdentemente, ho girato la ruota e sono stato fortunato. Siamo diventati “NOI”. Nella mia vita sei entrata prepotentemente. Non smetti un secondo di dimorare nella mia testa, abiti perennemente nella mia quotidianità, sei il fulcro dei miei desideri e delle mie riflessioni.

Eppure mancava qualcosa. Ho viaggiato sulle tue strade, ho visitato i luoghi in cui lavori, in cui vai fare la spesa o svolgi le tue commissioni. Ho ammirato i tuoi panorami, respirato l’aria della tua zona, ascoltato i rumori che accompagnano la tua giornata. In qualche modo sono riuscito a “riprenderti” nel tuo habitat: una cosa è ammirare pesciolina in un acquario; tutta un’altra storia è osservarla nuotare tra le meraviglie della sua barriera corallina, casa sua.

Quello che è accaduto oggi, mancava. Sei entrata tu nel mio mondo, tra le mura dove lavoro, nelle vie che percorro ogni giorno, nei luoghi che fanno da scenografia alla mia esistenza. Non ho mai pensato fosse impossibile, ci ho sempre creduto e ti ho sempre creduto quando me lo hai promesso. Ma oggi è speciale, perché è successo. Con la luce che ti porti dietro, ti ho vista entrare…da me.

Mentre aspetto che tu possa comunicarmi che sei al sicuro, non riesco a fare altro che vederti ovunque. Per questo ti sto scrivendo. Sei entrata, oggi ancora più in profondità, dentro di me. Sapevo che sarebbe successo, sapevo quanto sarebbe stata immagine di pienezza vederti qui, e quanto vuoto avrei dovuto sopportare appena fossi partita.

E’ perché ti amo, solo per questo.

Preferirei non amarti…

…perché così soffrirei di meno. Me lo hai detto l’altro giorno, e mi hai spezzato il cuore. È stata una dichiarazione d’amore molto particolare: so che me lo hai detto per rappresentarmi quanto mi ami. Ma ha fatto lo stesso un po’ male. Perché se tu soffri, lo stesso capita a me.

Preferirei non amarti.

Non abbiamo scelto di innamorarci, non abbiamo scelto di provare quello che, a distanza di due anni, ci avvolge e non accenna minimamente a scemare e, anzi, cresce e si sviluppa.

Il nostro amore è come un bambino che si apre alla vita e ogni giorno raggiunge un piccolo traguardo in più, mescolando meraviglia e stupore nei suoi occhi e nel suo cuore.

Non abbiamo scelto un bel niente, io e te.

Preferirei non amarti: sarebbe più facile, ci sarebbero chiacchiere ed incontri “senza impegno”, con leggerezza e tutt’altro spirito, come spesso si sente dire che accade ed è pure “trendy”, di moda.

Ma io non vorrò mai una cosa del genere da te. Non potrei sopportarlo. Perché io ti amo e non ho possibilità di scelta.  Non posso che amarti, caro Acero. E sperare che tu continui ad amare me. Perché io ti amerò sempre, e per me è una certezza.

Questo nostro Amore è reale, tangibile, e ci è capitato.

È una cosa bella, anche se difficile da vivere, per tutti gli ostacoli che ogni giorno incontriamo.

Ma se siamo ancora insieme, e soprattutto, se siamo ancora così innamorati, non possiamo fare altro che andare avanti. Mano nella mano, fiduciosi che ce la faremo.

 

 

Ho bisogno di fermarmi…

…e tornare qui, sul nostro blog. Ho bisogno di fermarmi e restare un po’ tra queste pagine, in mezzo ai nostri ricordi e a quello che è casa nostra.

Non mi importa se rubo qualche minuto agli altri impegni: il tempo passato qui è ben speso, perché mi consente di essere Pesciolina, e quindi me stessa, e di soffermarmi a gioire dell’immensa fortuna che ho: io ho il mio cuore abitato da Acero.

È passato un anno da quando, per miei motivi lavorativi, io e lui eravamo costretti a rinunciare a molti appuntamenti, dovendo modificare la nostra routine.

In questi giorni mi pare di essere ritornata a quel periodo, seppure per motivi diversi e in un altro contesto. Ma il risultato è lo stesso: siamo entrambi di corsa, e infatti abbiamo anche “trascurato” il blog.

Ma oggi ho bisogno di fermarmi. E tornare qui, dove sto bene e posso chiacchierare, e parlare d’Amore, e sorridere.

Ci tocca spesso combattere con i soliti maledetti imprevisti e talvolta tutto pare congiurare contro di noi. Purtroppo abbiamo vissuto una situazione del genere qualche giorno fa, quando il nostro meraviglioso incontro ha dovuto subire un notevole ritardo e ci ha sottratto tantissimi minuti. E per noi conta ogni istante.

Oggi è bello potermi fermare qui e scrivere un’altra dichiarazione d’amore ad Acero.

Ogni volta che lo rivedo di persona, il mio corpo e la mia anima si proiettano immediatamente verso di lui.

Tutti i tasselli vanno magicamente al loro posto, quando noi due siamo insieme.

Non ci sono confini, limiti, mancanze, età, barriere.

Ho bisogno di fermarmi e tornare qui, oggi e anche domani e dopodomani, per trent’anni e oltre.

Desidero rivivere – e in questo luogo speciale posso farlo – ciò che accade quando il corpo di Acero scivola sul mio e noi due, legati in un abbraccio caldo, ci guardiamo negli occhi e il respiro dell’uno si fonde nel respiro dell’altra.

Desidero lasciare una piccola, preziosa testimonianza di quanto può essere meraviglioso il dono dell’Amore.

 

Una dichiarazione d’Amore

Questo post, caro Acero, vuole essere una dichiarazione d’amore per te. Proverò ad esprimere quello che mi stai donando in questi ultimi giorni, sperando che le mie parole diventino una dedica speciale per te, tutta per te. Vorrei tanto che, leggendolo, tu sorridessi e ti sentissi emozionato.

Caro Acero, è da giovedì scorso, 8 maggio, che sto vivendo ed assaporando la scia del nostro incontro. Quella stessa sera è stato eletto il nuovo Papa e io ti ho fatto la battuta, forse ovvia ad una prima impressione, ma per me assolutamente veritiera, che quella data resterà storica anche per noi due.

Di sicuro, lo resterà per me: ho toccato vette sublimi di emozione, di senso di completezza e di gratitudine perché ti ho nella mia vita.

Mi hai detto che, quando stavi arrivando in auto, mi hai vista aspettarti nel piazzale, e il tuo cuore si è riempito d’amore. La stessa cosa è successa a me qualche istante dopo: quando ho incrociato il tuo sguardo, attraverso il finestrino, mentre parcheggiavi, il mio cuore ha avuto un sussulto e la mia anima ha immediatamente riconosciuto la tua e si è sentita bene. Nel momento in cui ci siamo abbracciati, sono tornata a casa e ho ricevuto benessere e felicità.

La mia dichiarazione d’amore per te è questa: ogni singolo momento vissuto con te è un momento perfetto.

Te l’ho detto quel pomeriggio, mentre facevamo l’amore: ti ho sussurrato avrei voluto fermare quell’istante in cui i nostri visi erano vicini e noi ci guardavamo, ed eravamo soltanto noi due. Noi con la perfezione del nostro amore. Certo, sappiamo bene entrambi che Acero e Pesciolina non sono perfetti, ma il nostro sentimento lo è! E  questo nostro Amore così grande ci dà la forza e il desiderio di migliorarci come persone e come coppia; ci esorta a portare pazienza quando non ci capiamo e a resistere quando dobbiamo affrontare giornate difficili.

Giovedì 8 maggio io e te abbiamo aperto la porta di una stanza e ci siamo ritrovati a casa.

Ci siamo presi per mano e abbiamo onorato il sentimento che ci unisce.

Io ti amo Acero, e ti amerò sempre.

La tua Pesciolina.

 

Pioggia e pensieri sparsi

Le previsioni meteo di questi giorni non sono molto favorevoli: è prevista pioggia fino a Pasqua, forse anche a Pasquetta. E in effetti oggi, dalle mie parti, c’è un assaggio di ciò che ci aspetta. Piove a tratti, con quella pioggia fina ma persistente che contrasta con la luce del giorno e con il cinguettio degli uccelli: pare fuori luogo!

Poco fa ho incontrato una cinciallegra che saltellava e svolazzava qua e là, lungo il portico dove si trova il mio ufficio. Era allegra e vivace, e non si curava molto di me che la osservavo con un sorriso. L’ho seguita con lo sguardo, godendo del suo canto e dei suoi movimenti. Una dolce, piccola ed innocente creatura che esplorava il mondo intorno a noi.

Quest’incontro inaspettato l’ho preso come un segnale positivo, in un lunedì uggioso.

Adesso sono davanti al computer, a scrivere queste righe di “pensieri sparsi”, tutti attraversati da un unico comun denominatore: Acero.

Eh sì, lui è tanto presente oggi, in me ed intorno a me, e lo è con una presenza particolarmente benefica e appagante.

Credo che i momenti che abbiamo condiviso oggi siano stati preziosi: eravamo entrambi tranquilli e ci siamo isolati, dedicandoci l’uno all’altra.

Non abbiamo parlato di argomenti in particolare, non abbiamo fatto chissà che cosa; semplicemente, siamo stati insieme senza fretta, senza ansie. E questo mi ha fatto – e mi fa – stare bene. Mi ha consentito di attraversare questa giornata mantenendo la rotta e l’equilibrio, e sentendo il cuore che batte sereno.

Per questo, in un inizio serata in cui la pioggia continua a cadere, non potrei desiderare niente di meglio, se non affacciarmi alla finestra per guardare fuori stando abbracciata al mio amore Acero: lui mi cingerebbe la vita da dietro e appoggerebbe il suo viso sulla mia spalla, cercando la pelle del mio collo attraverso i miei capelli…e noi due resteremmo così, abbracciati in silenzio ad ascoltare il ticchettio delle gocce di pioggia.

Immagino noi due, insieme, in una giornata di pioggia e lascio che questi pensieri sparsi mi  trasportino dolcemente in un’altra dimensione.

 

Un anniversario speciale

Poco fa ti ho scritto un messaggio, per dirti che hai reso questa giornata di anniversario davvero speciale.

Leggere il tuo post odierno su questo blog, infatti, mi ha illuminato come se mi trovassi immersa nella luce della fotografia che hai scelto a corredo del tuo racconto. Quel racconto che parla di noi due, e la cui lettura mi ha fatto pensare che sarà bello ritrovarci qui, l’anno prossimo, a parlare ancora una volta del nostro 7 aprile!

Oggi siamo riusciti a vederci in videochiamata e a parlarci più volte, anche se mai così a lungo come ci piacerebbe fare. Ho percepito la tua dolcezza e le tue carezze. Già tutto questo, nella sua semplicità, aveva reso speciale il nostro anniversario.

Ma tu hai fatto ancora di più: questo pomeriggio ti sei ritagliato, nonostante i tuoi impegni, del tempo  per scrivere della nostra prima conoscenza, per raccontare quello che è stato il nostro inizio, anche se noi all’epoca non lo sapevamo ancora.

Il tempo che mi hai dedicato oggi e la sorpresa di trovare il tuo post sono il regalo più bello che tu potessi farmi.

Leggere, qui su Trentanni, che ti senti amato da me, mi riempie il cuore di emozioni positive e di energia per farti stare sempre meglio.

Adesso, anche se è ormai sera, non posso che venire qui anche io, per dirti che quel nostro primo contatto è stato piacevolissimo e probabilmente era già scritto nel destino che ci saremmo incontrati. Come dici tu, forse ci siamo sempre conosciuti, senza saperlo. Di sicuro, oggi siamo uniti più che mai, e le nostre mani strette l’una nell’altra sono un sigillo del nostro Amore.

Buon secondo anniversario di noi, caro Acero!

Due anni di noi

Due anni sono trascorsi. Non avevi un volto, e nemmeno un nome. Mi colpiva il tuo modo di scrivere: elegante e forbito, ma diretto e sicuro. Eri cordiale ed empatica; allo stesso tempo, potevi diventare dura e spigolosa all’occorrenza. Un bel caratterino, insomma. Mi hai suscitato interesse e simpatia.  Eri troppo intrigante perché mi accontentassi di assisterti dialogare con altri.

Due anni e qualche giorno fa, leggendo un tuo intervento, ho deciso di rendermi visibile ai tuoi occhi. Sono stato costretto ad aspettare quasi una settimana, poi, finalmente, hai replicato. Era la mattina del 7 Aprile 2023. Stavo per perdere le speranze di “incrociarti”. Ti ho immediatamente stuzzicata; la tua risposta mi ha fornito la sfrontatezza di bussare alla tua porta, poche ore dopo.

Tornando indietro di due anni, eravamo due persone con le proprie storie di vita, con le proprie cicatrici, con le proprie abitudini ed i rispettivi progetti. Frequentavamo luoghi diversi, avevamo a che fare con persone differenti e problemi distinti da affrontare. Esisteva un unico punto di contatto. Un piccolo angolino della nostra esistenza è quello che ci ha fatto incontrare, apparentemente in maniera del tutto casuale. In realtà io avevo notato te, e tu me.

La mia vita è cambiata da subito. Ho iniziato ad aspettarti, a sorridere intimamente quando ci contattavamo. Mi sono accorto che ti pensavo ininterrottamente. Pian piano prendevi forma. Più ti conoscevo e più ti trovavo speciale. Ho cominciato a gioire e soffrire intensamente. E’ successo. Quello che ormai credevo impossibile, è avvenuto: mi sono innamorato di te, Pesciolina.E siamo al secondo nostro anniversario.

Sono passati due anni. Oggi ti amo e mi sento amato. Le nostre storie si sono intrecciate. I tuoi luoghi diventano anche i miei luoghi, conosco indirettamente le persone che frequenti, i tuoi problemi abitano anche i miei pensieri. Il minuscolo punto di contatto si è evoluto: spesso aderiamo mentalmente l’uno all’altra come i nostri corpi quando ci amiamo. Due anni sembrano almeno dieci. Forse ci siamo sempre conosciuti, senza saperlo. Oggi la mia vita è anche la tua vita e desidero possa essere così per almeno trent’anni.